La pressione arteriosa è uno dei parametri vitali più importanti per valutare la salute cardiovascolare nel tempo. Monitorare i suoi valori rappresenta una pratica essenziale a tutte le età, perché alterazioni persistenti possono essere segnali di rischi imminenti per cuore e vasi sanguigni. La pressione si misura in millimetri di mercurio (mmHg) e si compone di due numeri: la pressione sistolica (detta anche massima) e la pressione diastolica (o minima). La prima indica la pressione esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie quando il cuore si contrae; la seconda quando il cuore si rilassa tra un battito e l’altro. Il monitoraggio regolare della pressione arteriosa permette di individuare eventuali anomalie precocemente, riducendo il rischio di complicanze.
Valori di pressione: che cosa significa “normale” in base all’età?
I valori ideali della pressione cambiano leggermente con l’avanzare dell’età. Negli adolescenti e nei giovani adulti, la pressione tende ad essere più bassa, mentre con l’età può salire progressivamente. Secondo le linee guida, si considerano valori normali i seguenti intervalli:
- 15-19 anni: tra 105/73 e 120/81 mmHg
- 20-24 anni: tra 108/75 e 132/83 mmHg
- 25-29 anni: tra 110/77 e 133/84 mmHg
- 30-34 anni: tra 111/78 e 134/85 mmHg
- 35-39 anni: tra 112/79 e 135/86 mmHg
- 40-44 anni: tra 113/80 e 136/87 mmHg
- 45-49 anni: tra 115/80 e 139/88 mmHg
- 50-54 anni: tra 116/81 e 142/89 mmHg
- 55-59 anni: tra 118/82 e 144/90 mmHg
- 60-64 anni: tra 120/83 e 147/91 mmHg
Questi valori, tratti dalle tabelle dei principali enti di cardiologia, riflettono il fatto che è fisiologico vedere aumentare leggermente la pressione negli anziani, a causa della diminuzione dell’elasticità vascolare. Ma attenzione: superare certi limiti può diventare pericoloso per la salute, specie nelle persone con fattori di rischio associati.
Ipertensione e ipotensione: quando preoccuparsi?
La ipertensione arteriosa si definisce in modo clinico quando i valori superano stabilmente 140/90 mmHg. Questa condizione, spesso silente e asintomatica, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per eventi cardiovascolari come infarto, ictus e scompenso cardiaco. Al contrario, valori cronicamente bassi (ipotensione, sotto 90/60 mmHg) possono causare sintomi quali stanchezza, giramenti di testa, e in rari casi compromettere la perfusione degli organi vitali.
Per gli anziani, il range ottimale si assesta generalmente tra 115-140 mmHg di massima e 75-85 mmHg di minima, evitando che i valori scendano sotto 110/70 mmHg, limite sotto il quale potrebbero insorgere problemi legati alla bassa pressione, come cadute e deficit di ossigenazione cerebrale. I pazienti con rischio cardiovascolare elevato o con patologie cardiache dovrebbero mantenere i valori intorno ai 130/80 mmHg, ma mai troppo sotto ai 110/70 mmHg.
Segnali da non sottovalutare
- Pressione regolarmente sopra 140/90 mmHg: rivalutazione medica, possibile inizio di terapia e modifiche dello stile di vita
- Incremento improvviso dei valori in presenza di sintomi (mal di testa, vertigini, dolore toracico): consultare il medico rapidamente
- Valori sotto 90/60 mmHg associati a sintomi di debolezza: attenzione, potrebbero essere necessari approfondimenti
La ipertensione è una condizione che può restare asintomatica ma portare a danni progressivi se non trattata.
Stili di misurazione e fattori che alterano i valori
Per ottenere una misurazione corretta della pressione è indispensabile:
- Effettuare la misurazione in stato di riposo, seduti e rilassati
- Evitare l’assunzione di caffè, alcolici o il fumo nell’ora precedente
- Non misurare la pressione dopo eventi fortemente stressanti come litigi, spaventi o traumi
- Scegliere il tardo pomeriggio per la rilevazione, fase in cui i valori sono generalmente più stabili
Durante l’inizio di una terapia farmacologica, la pressione dovrebbe essere controllata più spesso, almeno 3 volte a settimana, sempre nello stesso momento della giornata. Con la stabilizzazione dei valori, una misurazione settimanale può essere sufficiente per il monitoraggio di routine.
Prevenzione e gestione: cosa fare per mantenere valori adeguati
Mantenere la pressione arteriosa nei limiti consigliati è fondamentale per la prevenzione di patologie gravi come l’ictus e l’infarto. Ecco alcune strategie efficaci:
- Alimentazione equilibrata: riduzione del sale, consumo di frutta, verdura e alimenti ricchi di potassio
- Attività fisica regolare: camminate, esercizi aerobici, yoga
- Controllo del peso corporeo: l’obesità è un potente fattore di rischio per l’ipertensione
- Limitazione di alcool e fumo: entrambi contribuiscono all’aumento della pressione sanguigna
- Gestione dello stress: tecniche di rilassamento, mindfulness e hobby rilassanti
In presenza di valori anomali persistenti, è fondamentale rivolgersi al proprio medico che potrà valutare la necessità di approfondimenti diagnostici ed eventuali terapie farmacologiche. L’azione tempestiva sulla pressione arteriosa può concretamente ridurre il rischio di complicanze a lungo termine per il cuore, il cervello e la circolazione sanguigna.
La consapevolezza dei propri valori pressori costituisce quindi una delle scelte preventive più intelligenti per preservare la salute a tutte le età, favorendo uno stile di vita attivo e una gestione personalizzata dei rischi.