Hai diritto all’IMU ridotta del 50%? Ecco i casi poco conosciuti in cui puoi risparmiare subito

Molti contribuenti ignorano di avere diritto a una riduzione dell’IMU del 50% in una serie di casi previsti dalla legge, che consente di risparmiare cifre rilevanti sul pagamento dell’imposta municipale sugli immobili. Comprendere quali siano le condizioni necessarie, i requisiti da rispettare e come accedere a queste agevolazioni rappresenta un importante vantaggio per chi possiede case, soprattutto se concesse in uso ai familiari o si trovano in condizioni particolari.

Immobili concessi in comodato gratuito a figli o genitori

La casistica più frequente che consente l’accesso all’IMU ridotta del 50% riguarda gli immobili concessi in comodato gratuito a parenti in linea retta di primo grado, ossia ai figli o ai genitori. Questa forma contrattuale, disciplinata dagli articoli del codice civile, permette di trasferire temporaneamente il godimento dell’immobile a un altro soggetto senza corrispettivo. Tuttavia, per beneficiare della riduzione IMU occorre rispettare alcune condizioni precise:

  • L’immobile concesso in comodato deve essere utilizzato dal comodatario come abitazione principale.
  • Il comodante deve possedere nello stesso Comune un solo altro immobile, destinato anch’esso a propria abitazione principale, fatta eccezione per le categorie catastali di lusso (A/1, A/8, A/9), che sono escluse dal beneficio.
  • Il comodato deve essere formalizzato tramite contratto, che può essere anche verbale, ma ai fini fiscali è necessario registrarlo presso l’Agenzia delle Entrate entro venti giorni dalla stipula.
  • Occorre presentare la dichiarazione IMU al Comune, inserendo la propria situazione aggiornata entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è iniziato il comodato, salvo non cambi lo scenario negli anni seguenti, in tal caso non serve ripresentare la dichiarazione.

Se anche uno solo di questi elementi manca, la riduzione fiscale non può essere riconosciuta. Inoltre, se il comodante possiede due immobili situati in Comuni diversi, il diritto a questa agevolazione decade automaticamente, poiché occorre possedere gli immobili esclusivamente all’interno dello stesso territorio comunale.

Altri casi meno conosciuti di riduzione IMU del 50%

Oltre al comodato familiare, esistono altre situazioni meno note ma ugualmente rilevanti. Una delle principali riguarda gli immobili dichiarati inagibili o inabitabili. In questi casi, la legge prevede che:

  • L’immobile, a seguito di danni strutturali o condizioni igienico-sanitarie precarie, non sia idoneo all’uso abitativo.
  • Occorre una perizia tecnica che attesti ufficialmente lo stato di inagibilità o inabitabilità dell’immobile. Solo con questo documento è possibile accedere alla riduzione.
  • La riduzione dell’IMU al 50% si applica fino a che persistano le condizioni dichiarate e certificate.

Un altro caso significativo riguarda i pensionati residenti all’estero. Se si possiedono immobili non locati in Italia e si percepisce una pensione corrisposta da enti esteri, si ha diritto a una riduzione IMU del 50% per questi immobili, purché esistano gli specifici requisiti richiesti dalla normativa nazionale. Questa soluzione offre vantaggi importanti a molti emigrati italiani e pensionati che mantengono una proprietà in patria, ma raramente viene sfruttata a pieno.

Riduzioni specifiche per locazioni a canone concordato e altre agevolazioni

Un argomento spesso frainteso riguarda la locazione a canone concordato, differente dal comodato gratuito. In questo caso, la riduzione dell’IMU prevista dalla legge non arriva al 50%, ma è pari al 25%. Per accedere a questa agevolazione:

  • È necessario stipulare un contratto di locazione a canone concordato secondo gli accordi territoriali tra le associazioni di proprietari e inquilini.
  • Il contratto va registrato all’Agenzia delle Entrate entro i termini previsti (30 giorni dalla stipulazione).
  • Serve spesso l’attestazione di conformità da parte di una delle associazioni autorizzate, che certifichi la corrispondenza a quanto stabilito dagli accordi locali.
  • La riduzione si applica sia alla prima rata dell’IMU sia al saldo, solo per la durata effettiva del contratto attivo durante l’anno fiscale. Se il contratto decade o viene risolto, la riduzione non è più valida dal mese successivo all’evento.

È opportuno sottolineare che numerosi Comuni applicano ulteriori esenzioni o agevolazioni locali che possono portare a un risparmio complessivo anche superiore, combinando aliquote ridotte nazionali e sconti aggiuntivi previsti in sede comunale. In città come Bologna, per esempio, questi meccanismi portano la pressione fiscale a livelli prossimi al dimezzamento anche per i contratti di locazione agevolati.

Altre agevolazioni comunali e novità amministrative

La disciplina dell’IMU prevede che i singoli Comuni possano deliberare aliquote ridotte, ulteriori esoneri dall’imposta o agevolazioni per categorie particolari di immobili, come quelli destinati ad attività sociali, sportive o enti di volontariato. È essenziale consultare annualmente le delibere pubblicate dal proprio Comune entro il mese di ottobre, poiché le aliquote possono cambiare di anno in anno e, in caso di mancato aggiornamento, si applicano quelle base stabilite dal Ministero delle Finanze.

Infine, dal 2025 sono in vigore alcune novità procedurali e sanzionatorie: per esempio, il tasso di interesse per i ritardi nei pagamenti è stato fissato al 2% e il sistema sanzionatorio prevede una riduzione della penalità per chi regolarizza in modo spontaneo la propria posizione fiscale nei tempi previsti.

Come fare domanda e ulteriori requisiti

Per sfruttare i vantaggi della riduzione IMU del 50%, il contribuente deve presentare una dichiarazione IMU secondo il modello approvato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. La scadenza è il 30 giugno dell’anno successivo a quello per il quale si chiede il beneficio. Questo adempimento è fondamentale per ufficializzare la propria posizione tributaria agli uffici comunali e per documentare il possesso dei requisiti.

La registrazione dei contratti di comodato o locazione, così come la presentazione dei documenti tecnici (ad esempio, la perizia di inagibilità), deve essere documentata e, quando richiesta, accompagnata da copia all’Ufficio Tributi del Comune. La mancata presentazione, o la perdita di uno dei requisiti richiesti in corso d’anno, comporta la decadenza dal beneficio e l’applicazione dell’aliquota ordinaria.

Tra i più casi poco conosciuti che danno diritto al risparmio immediato vi sono dunque:

  • Comodato d’uso gratuito a parenti, con condizioni molto specifiche sugli immobili posseduti e sulla loro ubicazione territoriale.
  • Dichiarazione di inagibilità o inabitabilità, validata da una perizia tecnica che vada depositata presso gli organi competenti.
  • Possesso di immobili da parte di pensionati AIRE (Associazione Italiana Residenti all’Estero) residenti in Paesi stranieri e titolari di pensione estera.
  • Esistenza di particolari agevolazioni comunali, spesso oggetto di delibera annuale prima dell’inizio di ogni esercizio fiscale.

Comprendere a fondo queste casistiche e la normativa di riferimento è indispensabile per non perdere un diritto che può generare un risparmio immediato, sulla base di condizioni oggettive e documentabili. Valutare di anno in anno la propria situazione patrimoniale e immobiliare, mantenendo sempre aggiornati gli adempimenti con il Comune e le registrazioni di legge, permette di evitare errori o omissioni che vanificherebbero il vantaggio goduto.

In definitiva, la disciplina dell’IMU, pur complessa, offre opportunità di risparmio importanti ai cittadini attenti e consapevoli, soprattutto in relazione alle fattispecie in cui il legislatore prevede la possibilità della cosiddetta “base imponibile dimezzata”. Per approfondire gli aspetti giuridici e tecnici del concetto di comodato, si rimanda alla voce comodato di Wikipedia, mentre per un quadro completo sull’imposta è utile consultare la voce IMU.

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